Francesco Canini
Salomé con la testa del Battista (Erodiade)
Parete sinistra
Restaurato con finanziamento di Enzo Grilli e famiglia Bernabei 1997
operatori Artemisia Restauri
Già sul quarto altare a destra, è ricordato dal Brogi, (1897, p. 564) come opera di pittore fiorentino del secolo xviii (cm 225x140, olio su tela). È un dipinto, probabilmente di mano di Francesco Canini, del terzo decennio del Seicento (per il Canini si veda la scheda sulla tela della Consegna delle chiavi). L’opera rivela la formazione tardomanieristica del pittore sull’esempio di artisti come Ventura Salimbeni e Francesco Vanni, specie nella figura elegante e vivacemente colorata di Salomé, con soluzioni affini a quelle dell’artista locale, probabile suo coetaneo, Giovanni Antonio Cerretelli. Ma a differenza di quest’ultimo accoglie maggiori suggestioni e interessi di stampo naturalistico, diffusi da Rutilio Manetti e dal figlio Domenico, attivi anche a Sinalunga. Gli esiti sono però piuttosto deboli, specie nella figura del carnefice, decisamente rigida e dura nelle ombre troppo nette e marcate. L’opera rappresenta proprio il passaggio dalla tradizione manieristica alla ‘conversione’ naturalistica, che raggiunge il suo apice nella consegna delle chiavi a S. Pietro del 1646.